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Gellio noctes atticae

Una grande tradizione editoriale.

Avviata nel da UTET con la pubblicazione della Collectio Latinorum Scriptorum cum notis, il primo corpus organico di tutti gli scrittori latini dell’età classica, e sviluppatasi poi nel corso dei decenni in collane di classici di vari settori culturali che conta oltre titoli.

I Classici UTET propongono edizioni integrali e filologicamente scrupolose.

Le sezioni tematiche e le singole pubblicazioni sono state affidate nel tempo alla orientamento e alla curatela di studiosi e studiose di massimo rilievo che garantiscono l’assoluta validità critico-filologica delle opere pubblicate

Al tempo identico sono edizioni prive di appesantimenti eruditi.

Grande attenzione è riservata invece alla leggibilità e alla fruibilità del testo, per consentire a tutti, anche ai lettori non specialisti, di godere del grande patrimonio dei classici della cultura.

Ogni pubblicazione è articolata in:

introduzione, con ampio saggio d’autore sull’opera presentata, testo integrale dell’opera, note esplicative, glossari, indici analitici, bibliografia critica essenziale.

Gellio - Noctes Atticae - 13 - 17

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17 "Humanitatem" non significare id, quod volgus putat, sed eo vocabulo, qui sinceriter locuti sunt, magis proprie esse usos.

1 Qui verba Latina fecerunt quique his probe usi sunt, "humanitatem" non id esse voluerunt, quod volgus existimat quodque a Graecis philanthropia dicitur et significat dexteritatem quandam benivolentiamque erga omnis homines promiscam, sed "humanitatem" appellaverunt id propemodum, quod Graeci paideian vocant, nos eruditionem institutionemque in bonas artis dicimus. Quas qui sinceriter cupiunt adpetuntque, hi sunt vel maxime humanissimi. Huius enim scientiae assistenza et disciplina ex universis animantibus uni homini datast idcircoque "humanitas" appellata est. 2 Sic igitur eo verbo veteres esse usos et cumprimis M. Varronem Marcumque Tullium omnes ferme libri declarant. Quamobrem satis habui unum interim exemplum promere. 3 Itaque verba posui Varronis e libro rerum humanarum primo, cuius principium hoc est: "Praxiteles, qui propter artificium egregium nemini est paulum maniera humaniori ignotus". 4 "Humaniori" inquit non ita, ut vulgo dicitur, facili et tractabili et benivolo, tametsi rudi

Gellio, Noctes Atticae 12, 6 e l’antico nome latino degli aenigmata, in Venuste noster. Studi offerti a Leopoldo Gamberale, a cura di M. De Nonno, M. Passalacqua, A. M. Morelli, Hildesheim - Zürich - New York, Georg Olms Verlag, , pp.

VENUSTE NOSTER SCRITTI OFFERTI A LEOPOLDO GAMBERALE A cura di Marina Passalacqua, Mario De Nonno, Alfredo Mario Morelli con la collaborazione di Claudio Giammona ESTRATTO GEORG OLMS VERLAG HILDESHEIM · ZÜRICH · NEW YORK La presente pubblicazione è stata realizzata con il contributo del Fondi concessi dal Dipartimento di Studi greco-latini, italiani, scenico-musicali della 'Sapienza', Università di Roma, dal Dipartimento di Studi sul Mondo Antico dell'Università di Roma Tre e dal Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della Salute dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Das Werk ist urheberrechtlich geschützt. Jede Verwertung außerhalb der engen Grenzen des Urheberrechtsgesetzes ist ohne Zustimmung des Verlages unzulässig. Das gilt insbesondere für Vervielfältigungen, Übersetzungen, Mikroverfilmungen und die Einspeicherung und Verarbeitung in elektronischen Systemen. Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichne

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Aulo Gellio - Noctes Atticae - Liber I

Aulo Gellio

Noctes Atticae

Liber I XVII - Socrate e Santippe


Xantippe, Socratis philosophi uxor, morosa admodum fuisse dicitur, et iurgiosa irarumque et molestiarum muliebrium per diem perque noctem scatebat. Has eius intemperies in maritum Alcibiades demiratus interrogavit Socraten, quaenam ratio esset, cur mulierem tam acerbam domo non exigeret. "Quoniam", inquit Socrates, "cum illam domi talem perpetior, insuesco